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Interview in Il Sole24 on breakdown of Jamaica negotiation (in Italian)

My interview is here.

“L’impasse nella formazione governativa in Germania potrebbe portare a una paralisi in campo europeo e a congelare  (blow back) le riforme strutturali proposte dal presidente francese  Emmanuel Macron in materia europea”. Così Guntram Wolff  direttore di Bruegel, uno dei maggiori e qualificati think tank di Bruxelles. La ricerca di Wolff si è concentrata sull’economia e la governance europea, sulla politica fiscale e monetaria e sulla finanza globale. Inoltre testimonia regolarmente alle riunioni ECOFIN dei ministri delle Finanze europee, al Parlamento europeo, al Parlamento tedesco (Bundestag) e al Parlamento francese (Assemblée Nationale). Dal 2012-16 è stato membro del Conseil d’Analyse Economique del primo ministro francese. Guntram Wolff è anche membro del comitato consultivo internazionale della Solvay Brussels School della Brussels Free University. È entrato a far parte del think tank Bruegel dalla Commissione europea, dove ha lavorato alla macroeconomia dell’area euro e alla riforma della governance sempre dell’area dell’euro. Prima di entrare a far parte della Commissione, coordinava il gruppo di ricerca sulla politica fiscale presso la Deutsche Bundesbank. Ha anche lavorato come consulente per il Fondo monetario internazionale.

Q. Cosa può accadere il Germania dopo il fallimento dei negoziati per formare un nuovo stabile governo?

A. I maggiori partiti i social democratici e i democristiani hanno perso terreno e dopo il rifiuto di formare un governo di minoranza si prospetta l’ipotesi di elezioni antipate, un elemento che potrebbe portare la formazione del nuovo governo a Berlino ad aprile 2018. Al momento le elezioni anticipate potrebbero essere l’ipotesi più probabile. Cosa possa accadere alle prossime elezioni nessuno lo può davvero prevedere.

Q. Quali possono essere e le conseguenze per la costruzione europea?

A. Ci sono due aspetti da considerare. La prima riguarda la gestione ordinaria tra cui le nomine di sei posizioni apicali in scadenza tra cui il presidente del Consiglio Donald Tusk, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, la nomina del numero uno dell’eurogruppo, il presidente e il vice della Bce, il presidente del maccanismo di supervisione bancaria europea alla Bce oggi guidata dalla signora Nouy.  Si tratta di un pacchetto di nomine molto importanti dove l’apporto del governo tedesco potrebbe risultare meno incisivo. Inoltre c’è l’aspetto relativo alle riforme strutturali proposte dal presidente francese Emmanule Macron in materia di riforma dell’European Stability mechanism (Esm) con sede a Lussemburgo trasformandolo in una sorta di  Fondo monetario europeo, il varo di un budget della zona euro e la nomina di un ministro delle Finanze sempre dell’eurozona. Tutto questo potrebbe essere congelato in attesa della formazione di un governo a Berlino.

Q. Cosa è accaduto a Berlino nel corso dei nogoziati. Perché non è stato raggiunto una accordo della cosiddetta maggioranza Jamaica tra liberali verdi e cristiano democratici?

A. Le principali ragioni di dissenso si sono concentrate sul tema della immigrazione e in particolare sul ricongiungimento familiare se dovesse o meno essere concesso e in quali limiti e dell’energia con quale velocità raggiungere deigi stanbdard per il climate change.

Q. Dunque non è stata l’Europa o l’ipotesi di una mutualizzazione del debito in Europa a portare al fallimento dei colloqui per la formazione di governo?

A. No, sono stati i contrasti su dei problemi domestici e la ripartizioni di finanziamenti interni. Nessuno dei partiti coinvolti (liberali, Verdi e Cdu-Csu) nelle trattative è favorevole a una qualsiasi forma di mutualizzazione europea del debito, sono tutti contrari a qualsiasi tipo di condivisione (debt burden sharing).

Q. E possibile che la cancelliera Merkel possa essere sostituita da Wolfgang Scaheuble nell’incarico di formare un nuovo governo magari di Grosse Koalition?

A. No, non penso che la figura della cancelliera tedesca Angela Merkel sia in discussione o sia a fine corsa. Sarà ancora lei a guidare la Cdu nelle eventuali prossime elezioni politiche tedesche.